Wiligelmo
Wiligelmo (o Vuiligelmo o Guiligelmo)
attivo a Modena fra 1099 e 1110 circa
Di Wiligelmo non ci osno noti nè data nè luogo di nascita. Grazie all’iscrizione elogiativa sulla facciata del duomo di Modena è certo tuttavia che lo scultore ha lavorato al cantiere modenese fra la fine del XI secono e gli inizi del successivo.
“Di quanto onore tu sia degno, Vuiligelmo, risulta ora chiaro grazie alla tua scultura”; così si legge ancora nelle ultime righe dell’epigrafe, sorretta dai patriarchi Enoc ed Elia, che commemora la fondazione del grandioso duomo.
Fra gli scultore della sua epoca Wiligelmo ha dunque ricevuto giustamente dai contemporanei un elogio raro e altissimo: la sua sensibilità per l’arte antica, studiata sui sarcofagi romani e recuperata con significati cristiani in alcuni putti alati della facciata, si affianca a un incomparabile senso del dramma e del pathos nella narrazione del Genesi da lui raffigurato sulle lastre del bassorilievo della facciata.
Seguendo il racconto biblico del Genesi, Wiligelmo racconta con acuta immediatezza la storia di Adamo ed Eva dalla creazione alla maledizione dopo il peccato; prosegue poi con il fratricidio di Abele, la morte di Caino, fino all’episodio dell’Arca di Noè.
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