Vallerano
Il Monte Cimino, la vetta più alta della catena dei Monti Cimini, è un vulcano estinto nell’Appennino laziale, e insieme ai faggi secolari e ai resti di un insediamento etrusco, ospita, sul versante meridionale, un piccolo paese di 2667 anime: Vallerano.
Il paese sta adagiato da secoli sulle pendici meridionali del vulcano addormentato e ha cambiato mille facce da quando, nell’età del bronzo, un manipolo di uomini, donne e sicuramente qualche pargolo, ha trovato rifugio nelle grotte rupestri della zona.
Falisci ed Etruschi hanno calpestato gli affioramenti di tufo e magari venerato i faggi secolari che popolano ancora quei boschi.
Sono arrivati poi i Romani a prendere possesso del castrum, con la Battaglia del lago Vadimone del 283 a.C., in cui l’alleanza etrusco-gallica fu sconfitta.
La strada che da Roma porta al paese, la Cassia, serpeggia lungo la campagna laziale fino a sprofondare, in prossimità del paese, in vaste distese di noccioli costellati da castagni.
La castagna infatti è divenuta il simbolo di Vallerano tanto che le è stata dedicata una sagra che inizia il secondo fine settimana di ottobre e termina 1º novembre compreso. Durante le domeniche mattina di quel periodo vengono organizzate visite guidate gratuite al centro storico, alle vecchie cantine, al Santuario del Ruscello e alle aziende locali. Inoltre gruppi folcloristici e sbandieratori si esibiscono, rendendo i vicoli del paese ancora più affascinanti.
Nella seconda metà del mese di agosto si svolge ogni anno la festa patronale di San Vittore martire che, oltre a prevedere rievocazioni storiche e concerti musicali, si conclude con uno spettacolo pirotecnico tra i più rinomati del centro Italia.
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