Shanti Deva
Un bambino affamato e stanco dopo otto ore di scuola reclamava la sua merenda. La dispensa, purtroppo, rimandava una eco sinistra, più vuota della mente di un monaco zen. Sono andata al supermarket a fare un po’ di spesa. Come faccio di solito sono passata nel settore fiori e piante salutando.
Così, come vi ho detto, sono entrata trafelata, passando di corsa davanti agli scaffali ho gettato un’occhiata frettolosa ai crisantemi recisi che chiedevano un po’ d’acqua e ho porto i miei saluti. Sì, è difficile che un fiore reciso possa rispondere, tuttavia anche il silenzio ha la sua espressività… Stavolta però ho sentito chiaramente un: “Ciao! Hei vai più piano che sto meditando!”. Stralunata sono tornata indietro in retromarcia al r a l l e n t a t o r e e ho sbirciato intorno… Nessun umano nei paraggi. Mi sono allungata oltre gli scaffali per vedere se qualcuno fosse nascosto e… “Con la tua presenza stai disturbando le mie onde alfa, stavo per arrivare alla fase theta per parlare con le mie amiche in Asia…adesso devo ricominciare da capo e chissà quando saranno di nuovo sintonizzate, sempre intente nei loro esercizi di visualizzazione!”.
Come? Ma… chi sei? Chiedo a un invisibile ipotetico fantasma. Provo a guardare tra i crisantemi e vedo delle foglie verdi spuntare tra vasi di ogni foggia. C’è una pianta non molto grande dalle foglie arrotondate, leggo l’etichetta: Schefflera arboricola. Una pianta tropicale in un supermarket con aria condizionata. Una pianta tropicale che teme le correnti d’aria, di fronte all’ingresso con le porte scorrevoli. Una pianta tropicale che sta cercando di fare meditazione nel pieno di un centro commerciale con quindici gradi scarsi di temperatura e che mi sta parlando… Ok, ok forse sto impazzendo, meglio che mi decida a chiamare lo psichiatra!
“Le dispiacerebbe chiamarlo più tardi il suo psichiatra? Sa vorrei continuare la mia seduta! Questo posto è proprio infernale!”.
“Si, si me ne vado subito, cara mi scusi” rispondo io ad alta voce con un inchino. La commessa che sistema le scaffalature mi guarda da sotto gli occhiali a bocca spalancata. Per tutta risposta infilo nel carrellino le prime cose alla mia portata e faccio la vaga.
Mi dirigo verso il settore ortofrutta, poi faccio un giro nei vari reparti ma immancabilmente mi sento attratta ancora dal settore fiori e piante. Provo a distrarmi guardando merce che non avrei mai comprato neppure nei miei peggiori incubi ma mi sento continuamente chiamare con un impercettibile “Pss, hei tu!” ripetuto.
A questo punto penso che dovrei ricominciare anche io a meditare, il mio cervello deve essere in burnout, troppi impegni, troppo stress e troppo chiasso. Prendo lo smartphone e comincio a cercare in Google: Schefflera arbor… Eccola qua! In un impulso irrefrenabile torno dalla pianta tropicale e le chiedo se ha voglia di venire con me. “Ho capito tu devi essere una Schefflera arboricola varietà Geisha Girl , mi sbaglio? Ho un bel giardino” le dico per convincerla e “potrai avere molte amiche e amici lì…”
“Voi umani sempre con queste sciocche classificazioni! Sono Shanti Deva, semplicemente Shanti Deva, chiamami così. Va bene, ci sto. La tua casa sarà sempre meglio di questo posto!” -mi risponde telepaticamente- “però niente bambini, tentano sempre di strappare le foglie!”
“Ok” rispondo con un po’ di esitazione e mentendo spudoratamente. Alla cassa la commessa di prima passa il vaso sullo scanner con un po’ troppa veemenza. Mi scappa un “Potrebbe fare più piano, per favore? È nella fase alfa sa…”. La cassiera smette di masticare il chewing gum, ripone la pianta con molta attenzione, alla moviola in un misto di timore reverenziale e stupore mi fissa senza rispondere per poi riprendere a masticare con la bocca più spalancata di prima. Caspita! Ha ben sei otturazioni! Penso tra me e me. Al che sento la Schefflera scoppiare in una sonora risata…
Esco a tutta velocità con il vaso tra le mani e faccio appena in tempo a vedere dal vetro la cassiera intenta a toccarsi la testa ripetutamente con l’indice rivolgendosi alla collega e guardando verso di me…“Ok d’accordo chiamerò lo psichiatra tranquilla ma più tardi. Ora ho da fare” le rispondo ridendo e ben contenta che non possa sentirmi.
Quando entro a casa, mio figlio mi accoglie con un “Mamma ho fame! Quanto tempo ci hai messo!”
Cerco disperatamente nella busta della spesa qualcosa di commestibile tra le cose che avevo buttato nel cestino. Mi rendo conto di aver dimenticato la merenda. Per tutta risposta, cercando di superare i decibel della musica, esclamo: “Ciao, ti presento Shanti Deva. Da oggi verrà a stare con noi. Sai ho dovuto adottarla, lì nel bel mezzo del supermarket non riusciva proprio a trovare pace”.
Mio figlio mi guarda e domanda rivolgendosi alla pianta: “Ciao Shanti, già che sei qui ti spiacerebbe prepararmi la merenda?” Intanto lo stereo emette suoni rock sempre più pressanti…
Guardo Shanti Deva, mi scuso mentalmente e comincio a cercare un posto per lei. “Qui va bene?” le chiedo timorosa. A quel punto sento mio figlio esclamare: “No mamma, non va bene per niente, devi trovare un altro posto. Shanti dice che non ama le correnti d’aria e che ha bisogno di luce e che tu sei una bambina capricciosa e guastafeste!”.
“Lo so non avrei dovuto mentirle dicendo che non c’erano bambini in casa ma…Come? Capricciosa io?”
“Stavolta sei perdonata –la sento rispondere- e adesso lasciaci soli grazie. Sto avviando un’interessante conversazione con questo piccolo umano rumoroso. Dice che vuole farmi sentire i Pink Floyd, sembra molto eccitante… Penso proprio che noi due andremo d’accordo. Sì”.
Lo stereo continua ad emettere i suoi decibel. Un Roger Waters in versione baby balla, canta e suona. Le sue mani si muovono veloci sulle corde di un basso invisibile… Imperturbabile Shanti Deva, le foglie in stato di grazia, il fusto eretto in direzione del cielo, continua la sua meditazione nella nuova casa. Dovrò imparare da lei… Shanti Deva. Colei che è in pace, la luminosa.
Mai nome fu più adatto per un essere vivente. A distanza di quattro anni, ancora oggi la sua presenza è una piccola luce che rasserena.
Divertentissimo! Da oggi, entrando in un supermercato guarderò con maggior rispetto nel reparto fiori e piante….