Miraggio di una notte

Miraggio di una notte

 

Percorro vicoli e strade

che si alternano uguali ogni notte,

tra volti ignoti e risate sguaiate.

E tra quei volti, il tuo non c’è.

Tra quelle voci, la tua non c’è.

 

Rotolo verso casa nel dissiparsi del buio.

I rintocchi dei miei passi sono l’unica musica rimasta.

L’alcol che alleggerisce la testa non basta,

perché prepotente ti affacci alla mente,

in tutta la tua figura, e un urlo sordo

si diffonde attraverso di me.

 

Nei fumi del ricordo, rivedo i tuoi occhi

fissi nei miei; i nostri sguardi

che si fondono assieme

e che palpitano al ritmo del mio cuore.

In saette di ricordo, ritrovo i tuoi gesti,

di come, piano, la tua mano toccava i tuoi capelli e li arricciava.

In brandelli di musica, risento la tua voce

che si alterna alla mia, volando sulle parole con leggerezza

e accarezzando gli accenti.

 

Chissà dove sarai adesso, compagna di quella notte,

che il giorno dopo sembra averti portata via.

Forse, ti sei dissolta alle prime luci del mattino.

 

Vano è tutto questo mio vagabondare,

tutto questo mio sperare di ritrovarti.

E così nella memoria ti tengo,

come miraggio di una notte diversa

che non tornerà più.

di Davide Stocovaz

 

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