La poesia popolare
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La poesia popolare
Bologna, Padova, Pavia e Mantova sono alcuni dei centri di civiltà poetica dove le composizioni si arricchiscono con alcuni aspetti della vita quotidiana, da qui nasce la definizione di poesia popolare o giullaresca.
IN particolare vengono introdotti dialoghi carichi delle variegate smorfie proprie della comunicazione reale, ben lontani dai canoni stilizzati e ritualistici propri dell’alta lirica.
Una fonte preziosa per conoscere la lirica del tempo è quella dei Memoriali Bolognesi: una raccolta di 322 volumi dove erano trascritti contratti e atti testamentari, oggi custodita presso l’Archivio di Stato di Bologna.
In questi registri si trovano poesie popolari o dotte ricopiate negli spazi bianchi lungo i margini delle pagine per evitare manomissioni o aggiunte ai documenti.
I componimenti non riportano i nomi degli autori, riguardano vari temi e sono di nature diverse; troviamo rime d’amore, tenzoni cavalleresche, canzoni didattiche, ballate d’amore e serventesi (componimenti giullareschi a contenuto politico o didattico, le cui strofe prevedono tre versi lunghi -endecasillabi- e un verso di cinque sillabe in rima con i versi della strofa successiva).
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