La Fontana del Dio Nettuno (Marino) e Caltanissetta (Sicilia)
Le fontane gemelle del grande sculture Tripisciano
Oggi vi narro la storia delle due fontane gemelle dello scultore siciliano Michele Tripisciano.
Sono collocate in due piazze d’Italia: una nel comune di Marino e un altra nel comune di Caltanissetta.
Le storie di queste due fontane si intrecciano, collocate in due piazze diverse, molto distanti tra loro ma unite dalle stesse fattezze, dalla mano e creatività di un grande artista che ha voluto condividere con la sua città natale il suo capolavoro della piazza di Marino.
La Fontana di Nettuno di Marino è collocata al centro di piazza S. Barnaba di fronte alla Basica omonima e viene denominata “Fontana del Nettuno o del Cavallo”.
È una fontana di una raffinata bellezza, commissionata nel 1889 dal Comune e realizzata dallo scultore siciliano Michele Tripiciano.
Il progetto della fontana di Caltanissetta consisteva nell’utilizzare lo stesso bozzetto del Tripisciano come calco per il gruppo in bronzo del Tritone. La posizione, nella nuova fontana, venne modificata, rispetto all’originale, ruotando il Tritone in posizione parallela al cavallo, per metterla in relazione e contrasto con i due mostri marini che emergono ai due lati della fontana, realizzati nel 1955.
Il bellissimo bozzetto in gesso del Tritone faceva parte del lascito fatto dallo scultore al suo Comune di nascita Caltanissetta, venne collocato nell’androne del Palazzo del comune, Palazzo del Carmine e lì rimase fino al 1955.
In quell’anno il Comune approvò il progetto dell’architetto Gaetano Averna di costruire sulla base del bozzetto di Tripisciano una grande fontana da collocare nella più importante piazza della città, Piazza Garibaldi, nel centro della piazza tra de due grandi chiese (la Cattedrale e San Sebastiano).
Tornando alla fontana Marinese invece è stata strutturata una grande vasca ellittica con due beverini laterali, al centro si sviluppa un gruppo scultoreo di marmo bianco formato da Nettuno e tritone che dominano la fontana.
Il Dio Nettuno è rappresentato forte e vigoroso con sguardo fiero di grande espressività.
In una mano impugna un tridente che tiene ben alto probabilmente per simboleggiare la sua supremazia, mentre l’altra mano chiusa a pugno in segno di potenza.
Il tritone o cavallo marino è rappresentato scalpitante con testa di un cavallo, con due zoccoli anteriori ma con coda di pesce.
Curato nei minimi dettagli sono evidenti le vene sul muso scolpite con maestria e nella bocca una corda a morso.
La composizione scultorea appare ben equilibrata nel suo insieme con una spiccata dinamicità, trasmette forza, energia e movimento.
Sicuramente un’opera d’arte molto raffinata di un livello molto elevato, stupenda in tutto il suo insieme.
Spesso i ragazzi della scuola d’arte si recano in questa piazza e, seduti sulle panchine o sulla scalinata della basilica, la ritraggono con grafite e carboncini in tutta la sua bellezza e immortalano così questo capolavoro scultoreo.
La bellezza della vera arte non tramonta mai.
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