Elsa Ventura Migliorini

Un Inno alla propria Regione

Agave sugli scogli

Elsa Ventura Migliorini nasce a Genova nel 1946 dove vive tutt’ora.
L’Artista, sin da piccola, è dominata dal disegno che però accantona per studiare e crescere in un ambiente lavorativo scelto che accomuna sempre il suo essere.
Frequenta il Liceo Scientifico nel 1957 e comincia il suo percorso lavorativo come grafica pubblicitaria per diversi anni, collaborando anche con il Maestro Carlo Bracci.

Fa la sua prima esperienza pittorica nel 1970 per poi interrompere fino al 2005; un istinto mai abbandonato ma solo sospeso per crescere e dare un futuro ai suoi cinque figli.

Nasce autodidatta e trova nel web un canale dove sperimentare e perfezionarsi con grandi Maestri Internazionali, seguendo con molta determinazione il suo sogno accantonato; si raffina in ogni tecnica, imparando a osservare con minuzia ogni piccolo particolare sia nelle forme che nei colori e nelle luci esprimendo le proprie emozioni trasmesse con grande talento.

Ritengo, con onestà, di doverle dire grazie; non ha scelto un percorso facile, ma le sue potenzialità innate le hanno permesso di esprimersi da sola e di elaborare il tutto con grande onore e immenso merito, non avendo a disposizione i mezzi di informazione che ora abbiamo.

Elsa predilige la pittura realista che diventa sempre più un iperrealismo, proprio per il suo grande lavoro di osservazione per ogni piccolo dettaglio che lei rielabora centimetro per centimetro.

Preferisce dipingere la sua Terra, la sua Regione che conosce ed ama e lo fa con grande capacità espressiva e maestria di tecniche.

Un’ Artista che in questi anni ha fatto numerosissime apparizioni in mostre personali e partecipazioni ad eventi in cui ha ricevuto molto prestigio nel campo artistico, costellato da grandi recensioni di Critici d’Arte di importanza non solo a livello Nazionale, ma anche in quello Internazionale.

Elsa Ventura Migliorini ha saputo ritrarre con grazia anche i fiori e le abitudini italiane, come il cibo che fa parte della nostra cultura.
Ho conosciuto Elsa ad un’esposizione a Brera e, a dire il vero, non avrei mai pensato alla grande forza interiore e descrittiva che c’è in lei; l’abbraccio fortemente.