Capitolo 6. Storia del cacao: “Le bontà al cioccolato”

CAPITOLO 6°

 Storia del cacao: “Le bontà al cioccolato”

Dopo una lunga dormita erano finalmente pronti per andare alla scoperta del cioccolato; si sperava, questa volta, senza interruzioni.
Accompagnati da Rillith e Baulino arrivarono alla fabbrica di Granciok.
All’ingresso li attendevano anche Biancolatte e Steccalecca.

Baulino e Rillith decisero di far continuare da soli il viaggio a Hea, Oscar, Leodor e Karin ma Biancolatte li fermò, aveva piacere a trascorrere la giornata anche in loro compagnia.
Granciok li accompagnò nella sua nuova e profumatissima fabbrica.
Il viaggio nelle golosità al cioccolato iniziò dal favoloso “giardino del cacao.”

Granciok narrò ai nostri amici una famosa leggenda di un antico popolo:

«Un giovane scudiero, in partenza per la guerra, in difesa dei confini dell’impero, lasciò il suo tesoro alla sua sposa, una principessa, affinché lo custodisse fino al suo rientro. All’arrivo dei nemici, interessati al tesoro, la principessa innamorata, nonostante le minacce, non svelò il luogo in cui era nascosto e per vendetta fu uccisa.
Dal suo sangue nacque una pianta nel cui frutto erano nascosti dei semi amari come la sofferenza, forti come la virtù e rossi come il colore dell’amore: era la pianta del cacao.»

I quattro ragazzi ascoltarono con molta attenzione e curiosità ma ad Oscar, a cui non sfuggiva nulla, affiorò un particolare che Granciok aveva raccontato prima dell’arrivo di Nelko: «Ma… non avevi detto che il cacao esiste da circa seimila anni?»

«Certo Oscar! Ed è così, questa leggenda ci fa capire quanto nobile sia il cacao, nato da una principessa ed è per questo che ci tenevo a raccontarla…»
«Ah! Ho capito, è ora di saperne di più, è molto importante conoscere la storia di una pianta tanto pregiata!»
«Oh! Grazie Oscar, continuo con piacere…» allora Granciok proseguì con il suo racconto.

«Vorrei portarvi dove tutto ha inizio, nel mio giardino delle meraviglie, dove con tanto amore, facciamo nascere, crescere e curiamo l’albero del cacao. L’albero del cacao è delicato, necessita di protezione dal vento e dal sole. Ha un tronco sottile, come potete vedere, le foglie sono lisce e i fiori bellissimi e molto decorativi, con colori che vanno dal rosso al marrone, dal rosato al bronzeo.

L’albero raggiunge dieci metri d’altezza ma già intorno ai 5-6 metri iniziamo la raccolta. I frutti hanno forma ovale e si raccolgono due volte l’anno; arrivano a contenere quaranta semi di cacao! Per riconoscere la giusta maturazione ci vuole allenamento ed esperienza.»

Oscar, più curioso del solito, staccò un frutto dall’albero e tentò di aprirlo ma invano, allora, Rillith si avvicinò e ponendo la sua manina sul seme, con molta facilità, lo aprì.
Granciok, che stava osservando la scena, non rimproverò il piccolo Oscar ma, al contrario, ne approfittò per spiegare il processo di fermentazione dei semi del cacao.

I semi apparvero, agli occhi dei quattro amici, avvolti in una sostanza gelatinosa, composta da zuccheri.

«Il tutto…» continuò Granciok, «viene disposto in ceste di legno e poi messo sotto terra. Inizia, così, la fermentazione, ossia un processo grazie al quale viene eliminato il sapore amaro del cacao. Durante questa fase, che dura cinque o sei giorni, la temperatura della terra deve raggiungere i 40/50° C.»

Granciok fece osservare ai quattro amici il lavoro della sua squadra in modo da fargli comprendere meglio quanto spiegato; li accompagnò in una stanza dove tanti cioccolatini svolgevano, diligentemente, il loro lavoro.
C’era chi apriva i frutti, chi metteva i semi nelle ceste e chi li sotterrava, più avanti, invece, una deliziosa cioccolatina al latte, Mayka, li dissotterrava; da qui Granciok riprese la sua spiegazione, anzi a dire il vero la fece continuare a Whitecoco, un cioccolatino tutto bianco, in modo da poter introdurre la spiegazione del cioccolato bianco.

Granciok salutò tutti e ritornò alla sua postazione.
Dopo una breve presentazione, Whitecoco continuò la spiegazione: «Dopo la fermentazione, i semi vengono posti al sole per l’essiccazione e dopo si passa alla tostatura, prima però si eliminano i corpi estranei e le impurità e si separano i semi in base alla grandezza, per poi passare alla torrefazione che serve per una buona riuscita della qualità del prodotto, serve per eliminare l’acidità favorendo l’aroma. Questo processo va fatto ad alte temperature.»

Mentre Whitecoco continuava la sua spiegazione, i nostri quattro amici assaggiavano tante deliziose squisitezze.
Baulino e Rillith si allontarono dal gruppo per raggiungere nuovamente Biancolatte e chiedergli il permesso di organizzare una festa d’addio con tutta Dolcilandia.

Purtroppo in serata avrebbero dovuto abbandonare quel delizioso mondo ed era anche necessario preparare i quattro ragazzini all’evento; ormai, immersi in quelle squisitezze avevano perso la cognizione del tempo.

Baulino e Rillith vennero riaccompagnati da Granciok.
Nella fretta avevano dimenticato che quel piccolo panino al cioccolato, ma solo di statura, era diventato il saggio del villaggio. Ovviamente non poteva rifiutare la richiesta dei suoi nuovi amici quindi acconsentì con molto piacere.

Tutti si diedero da fare, decorazioni, cioccolata, dolci, panna e biscotti, tutta Dolcilandia iniziò a decorare le strade per la grande serata.
Nel frattempo, Oscar, Leodor, Karin e Hea, ignari di tutto, continuavano ad ascoltare la dolce spiegazione di Whitecoco che li accompagnava per la fabbrica a vedere la straordinaria lavorazione del cacao.

Arrivarono, così, nel luogo dove avveniva la raffinazione del cacao.
I quattro amici osservavano il lavoro senza che Whitecoco desse loro spiegazioni.

Quello che poterono osservare fu che i frutti venivano raffreddati sotto un ventilatore e dopo disposti in una macchina che li separava dalle bucce e li riduceva in granella. In seguito alla tostatura e macinazione, si otteneva la pasta di cacao.
Oscar iniziò a fare molte domande e Whitecoco rispose con molta facilità alle curiosità dei ragazzini:

«Adesso stanno filtrando il tutto con una grande pressione, in questo modo si riesce a separare dal cacao una sostanza bianca, il burro di cacao, dal quale sono nato io e che tutti noi conosciamo come cioccolato bianco.

Un’altra parte, invece, detta pannello, viene polverizzata per ottenere il cacao in polvere, che serve per trasformare il latte in una gustosa bevanda al cacao, al quale si possono aggiungere mille varianti e farla diventare alla vaniglia, al pistacchio, al cocco, alla cannella e arancia, tutti gli aromi possibili e immaginabili.

Poi si passa al concaggio, che si fa dopo l’aggiunta degli ingredienti per trasformare il cacao in cioccolata solida, si ha un’ulteriore perdita di acidità del cacao e si esalta, invece, il suo aroma.
Questa è la fase della miscelazione: aggiunta di altro burro di cacao, zucchero, vaniglia, latte.

Si procede poi con il temperaggio, vedete? Facciamo raffreddare il composto per farlo passare allo stato solido e passare poi alla fase del modellaggio. Lo facciamo colare negli stampi, a temperature non inferiori ai 30°C, poi facciamo raffreddare il tutto e otteniamo così il cioccolato e tutte le sue varie combinazioni.»

Hea chiese a Whitecoco quanti tipi di cioccolato si possono ottenere.
La sua spiegazione fu davvero interessante:
«Fondente, extra-fondente, al latte, amaro, gocce di cioccolato, praline, gianduia, cioccolato bianco, come me, alla vaniglia, all’arancia… si possono creare tutti i sapori che si vogliono per ottenere gusti sempre nuovi!»

Volevano sapere anche altro ma purtroppo il tempo a loro disposizione non era molto, persi tra quelle delizie non si accorsero neanche dell’assenza di Rillith e Baulino e appena se ne resero conto iniziarono ad allarmarsi.

Karin: «Ci hanno lasciati qui?»
Hea: «Oh mamma! Speriamo sia un sogno, svegliati Hea, svegliati!»
Leodor: «E ora? Come torniamo? Senza di loro di certo non sappiamo come tornare a Lemuria, cosa possiamo fare?»
Oscar: «Oh amici, che disdetta! Non torneremo mai più, anche se questo mondo è sensazionale, non rivedremo mai più i nostri genitori.»

Anche Whitecoco era preoccupato ma calmo, iniziò a girare per la fabbrica ma erano già spariti tutti. A quel punto cominciò a chiedersi tra sé e sé cosa mai stesse succedendo…
“Si stavano preparando per la serata”, loro erano gli unici, a parte la deliziosa cioccolatina Polvere di Latte, rimasti nella fabbrica. Polvere di Latte spiegò la situazione a Whitecoco e insieme si diressero dai quattro amici.

Polvere di Latte, dopo una piccola presentazione, bendò i quattro ragazzini e li accompagnò fuori dalla fabbrica.
Era buio, forse quasi le otto di sera, si doveva fare tutto in fretta. Il giro nella fabbrica era stato più lungo di quanto avessero immaginato.

Rillith e Baulino, prima di sbendarli, li guidarono nella folla, al centro del parco era stato allestito un bellissimo palco da dove Hea, Oscar, Leodor e la piccola Karin avrebbero dovuto fare i giusti ringraziamenti a Dolcilandia prima di salutarla per sempre.

Arrivati, Rillith iniziò a sbendarli, lo spettacolo che si presentò agli occhi dei ragazzini era fantastico: addobbi ovunque, dolci e caramelle danzanti, canti e giochi: tutto questo per loro!
Oscar si avvicinò a Baulino: «Oh Baulino! Dobbiamo lasciare tutto questo? Mi viene quasi da piangere…»
«Dai, forza Oscar! Abbiamo poco tempo, tranquillo, resteranno per sempre nei vostri cuori. Dai, parla alla gente di questo meraviglioso posto che vi ha ospitato anche da eroi!»

Oscar era emozionato ma si fece coraggio: «Qui a Dolcilandia abbiamo trascorso giorni indimenticabili, non ci dimenticheremo mai di tutti voi, della vostra “dolcezza”, delle avventure affrontate e delle delizie che abbiamo conosciuto e mangiato. Purtroppo, ora è tempo di partire e, da come ci è stato spiegato, non potremo ritornare a trovarvi ma vi porteremo per sempre con noi.»

Intervenne, poi, Leodor: «Non potremo mai dimenticare tutto ciò che abbiamo imparato: il valore dell’amicizia che ci avete trasmesso, il rispetto per la natura e per l’altro, la gioia di vivere tutti insieme e di amare la propria Terra.»

Hea e Karin erano troppo emozionate e tristi per poter esprimere la loro gratitudine ma i loro occhioni pieni di lacrime valevano più di ogni altra cosa.
Baulino prese la parola: «Dolcilandia è un posto indimenticabile e io e Rillith vi ringraziamo a nome di tutti; il vostro mondo è una scoperta continua ed è così che i vostri nuovi amici lo ricorderanno, noi saremo sempre con voi e vi seguiremo sempre ma ora è arrivato il momento di andare…»

Biancolatte si avvicinò e con un grande abbraccio li salutò tutti, dopo di lui anche Granciok e Mrs Glucosio… poi fu il turno di Toffee, Steccalecca e così via; tutta Dolcilandia si riunì intorno ai loro nuovi amici, stringendoli in un grande e caloroso abbraccio.
Poi con grande tristezza si avviarono verso la porta che li avrebbe portati via da Dolcilandia.

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di Annalisa Vozza

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