Bucolica

Bucolica

Sovente induce
Al sonno la calura
E piace ritemprar le stanche membra
All’ombra di fronzute querce
E ascoltar nell’aere silente
Melodiosi canti.
Non di meno niente
Potrebbe a me essere
Cosa più cara
Di sorgente fresco sussurro
D’ascoste acque
Fra il delicato giunco
Ed il violaceo mirto.
L’odoroso aneto
E serpeggianti edere
Stavano intorno
Ad alte erbe mosse
Dal tocco di Zefiro fugace.

Rimembranze togliendo
E sonno dalla mente
A me veniva
Di traverso agli occhi
Lieve di luce un’ombra.
Quale gentil farfalla
Parea danzare
Fra le intricate fronde
Di vetusto legno
Nell’aria immota
Del meriggio estivo.

Ma non s’inganna il tempo.
Ecco che il vespro arriva
E il vento porta gli steli lievi
E petali di circondati
Papaveri fra le messi.
Tubano le tortore
Libere sugli alberi
Mentre giù dalle vette
Sempre più grandi
calano le ombre.

di Lorenzo Barbieri

Ottobre 6, 2017

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