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Sopra un muro sgretolato, vecchio e maturo scrivo una lettera vuota
che dentro muore dalla voglia di sbattersi e gonfiarsi di vocali
e di sinonimi oleati e sdrucciolevoli,
come la memoria e le sue tracce
stivate nei depositi occlusi
dagli abusi figli di gendarmi e di carogne
che tanto opprimono e scompongono
le schiere e le fila,
un muro di verbi venati, di vene e di spacchi senili
che una lettera scritta su fogli di carta strappati,
e bramato pensiero di una senilità stagnante.
Estratto del libro inedito Facsimile Origami
di Fabio Strinati
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