Un antico manoscritto di musicoterapia
Quello riportato dopo queste righe è un antico manoscritto di musicoterapia trovato in un mercatino dell’usato. Non è firmato, nè datato, per questo è ancora più accattivante.
Per lo stato dei fogli e per i riferimenti contestuali che riporta potrebbe risalire ai primi anni del Novecento, o addirittura agli ultimi dell’ Ottocento.
Il carattere prettamente espositivo fa pensare agli appunti preparati da un professore per tenere la sua lezione, o comunque dall’oratore di una conferenza. Soltanto in uno di questi due casi sarebbe giustificata l’assenza della firma.
Il contenuto è non soltanto appassionante, per chi ama la musica, ma anche molto interessante da un punto di vista sociologico e antropologico.
Probabilmente ci troviamo di fronte a una delle testimonianze più antiche, in Italia, dell’attenzione agli effetti fisiologici e psicologici che la musica può avere sugli ascoltatori.
Ovviamente il nostro studioso può avere convinzioni abbastanza diverse dalle nostre, ma le sue osservazioni non sono affatto ingenue nè superficiali.
L’autore del trattato ha approfondito accuratamente prima di tenere la sua lezione, proprio per offrire ai partecipanti nozioni mediche e scientifiche estremamente aggiornate, per i suoi tempi. E il suo impegno nel trasmettere il corretto modo di usare la musica, cioè seguendo l’ìobiettivo di creare armonia e distensione tra le persone, ammirevole peraltro, dimostra che l’attuale teoria musicoterapica ha radici molto vecchie.
Se le nozioni esposte nel trattato sono in parte superate, non si può dire lo stesso delle emozioni evocate, che per quanto antiche sono e saranno sempre attuali.
Credo che se anche solo per curiosità vorrete leggere questi fogli ne uscirete sicuramente arricchiti di nuovi spunti di riflessione.
Le parole di questo antico maestro tornano a vivere dopo oltre un secolo sul nostro blog.
Buona lettura
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