T’accorgi
Poesia tratta dall’antologia poetica “L’urlo barbarico” ed. Le mezzelane, 2017
T’accorgi
T’accorgi d’un tratto
Che i deboli sognano la forza
Tanto da odiarla bistrattarla calunniarla.
T’accorgi dell’oscurità dolce che vela
Ogni sguardo ogni orma.
T’accorgi che, in fondo, sottovivi
Mezzo avariato per rimossi passati
Di rara potenza
Del desiderio a sé che in sé tutto ti mostra,
in vetrina di plexiglass, senza farne vita;
Di una scelta vigliacca in prigioni di carta;
Del pilastro capitolante, nel tempio sperduto,
che forse ne sosterrebbe la mole
decadente incandescente.
T’accorgi della profetica minoranza
Che, in fondo, gode nel gorgogliare minoranza,
Ch’ogni bivio è un vorticare rischioso
Intorno ai più grandi terrori.
T’accorgi di scivolar via dalle tue mani,
informe frantumato,
senza apposizioni attributi,
nome fuor d’ogni senso.
T’accorgi, ridi follie e ti volti
Verso quella mortale sottana,
l’alterità la morte per vivere
il dono, l’immenso, il mare.
-da Vedo
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