Preyer
Hoelderlin come anima dialogante
IL CANTO DEL DESTINO
Voi che lassù vi aggirate nella luce
sul soffice suolo, o beate divinità!
Rilucenti, divini aliti
lievemente vi sfiorano,
come dita d’artista
le sacre corde.
Indifferenti al fato, come addormentati
poppanti, respirano gli abitatori del cielo;
castamente custodito
in piccola gemma
fiorisce per sempre
per loro lo spirito,
e gli occhi, beati,
guardano nel calmo
eterno chiarore.
Friedrich Hölderlin
-Salvatore:
PREYER (RICORDI, PREGHIERA)
Oh mio Dio,
quante volte ho pronunciato
il Tuo nome invano
nel silenzio della notte austera,
il mio fiato ti cerca, spesso profano
tra le vicissitudini di questo
inevitabile tramonto urbano.
Ed ancora il mio cuore sospira
mentre la tempesta infuria
ed il mio spirito t’anela
desideroso di giustizia
bramoso d’una vera cura
a questo male altero.
Mi guarda sprezzante, fiero
Ed io
non posso
che remar
contro corrente
cullando tra le onde
quel mio spirito indecente
di uomo che beve alla tua fonte.
Sarai mia sola ed unica speranza?
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