Vicenza
La città di Vicenza vanta un’antichissima fondazione ad opera degli Euganei, tra l’XI e l’VIII secolo avanti Cristo.
Più tardi il popolo dei Veneti, ivi stanziati, strinsero alleanza con i Romani, e l’insediamento divenne Municipium romano. Venne chiamata allora Vicetia e vide nascere i templi, un grande teatro e un acquedotto.
Durante il medioevo la città fu devastata dalle invasioni barbariche; in seguito divenne sede di un ducato longobardo, e infine parte dell’impero carolingio.
Agli inizi del XV secolo fu annessa alla Serenissima Repubblica di San Marco. Iniziò così un periodo di pace e prosperità.
Le famiglie veneziane espropriarono dei terreni all’aristocrazia cittadina per dare vita a un’intensa attività agricola, investendo in un settore fino ad allora trascurato.
Quest’audacia imprenditoriale si rivelò provvidenziale un secolo dopo quando alcuni eventi cambiarono la situazione locale.
Infatti la presenza musulmana sempre più forte nel Mediterraneo aveva ridotto i traffici mercantili, e con la scoperta dell’America il fulcro delle rotte di navigazione si stava spostando verso l’Atlantico. Così la risorsa alternativa ai commerci marittimi, per Venezia, si rivelò la distesa agricola dell’entroterra.
L’aristocrazia mercantile veneziana si trasformò in aristocrazia terriera, mantenendo però l’eleganza e la raffinatezza che le erano proprie.
Andrea di Pietro delle Gondole, detto Andrea Palladio (1508-80) fu interprete delle esigenze di questa committenza e creò un linguaggio architettonico innovativo.
Fu lui a ristrutturare la basilica nel 1546. Questa fu fatta costruire da Domenico da Venezia nel 1449 ed era la sede del consiglio cittadino, del tribunale e degli uffici amministrativi.
Tra il 1481 e il 1494 furono costruite delle logge intorno all’edificio, ma presto diedero segni di cedimento. Palladio allora inglobò la struttura in un nuovo loggiato culminante in una balaustra arricchita da statue.
E allo stesso modo mise il suo tocco in tanti palazzi che andarono a simboleggiare l’orgoglio della rinnovata nobiltà locale.
Quasi tutta l’attività di Palladio si svolse a Vicenza, e si concluse con il progetto del nuovo teatro cittadino, realizzato post mortem dall’allievo Scamozzi.
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