Ostia Antica e Porto
Secondo la tradizione Ostia Antica fu fondata dal re Anco Marzio presso la foce del Tevere, dalla quale appunto prese il nome (Ostium).
Probabilmente l’antico centro fungeva da avamposto militare direttamente collegato a Roma, tramite la via Ostiense.
Le notizie storiche più precise risalgono al III secolo avanti Cristo, quando il centro divenne una base operativa per le guerre contro Taranto e i Cartaginesi.
Nel II secolo veniva ricordata come un importante scalo commerciale e come sede di una flotta.
Durante la guerra civile dell’ 87 avanti Cristo, venne assalita dai pirati e attraversò un periodo di crisi.
Nel primo periodo imperiale Ostia conobbe un consistente sviluppo urbano; furono costruiti il teatro, il foro e l’acquedotto.
Sotto Adriano la città raggiunse 50.000 abitanti e si arricchì di una serie i villini residenziali.
Ma problemi di insabbiamento del fiume causavano ripercussioni sulla gestione degli approvvigionamenti cittadini, tanto che nella prima età imperiale il vero porto di Roma fu Pozzuoli, dove le grandi navi cariche di grano, provenienti dall’Africa, approdavano senza difficoltà.
Sotto il principato di Claudio le banchine di Ostia erano ormai impraticabili, e si decise di creare un porto artificiale due miglia a nord della foce.
I lavori iniziarono nel 42 e si conclusero nel 64, con Nerone.
Il nuovo porto fu ricavato aggiungendo due moli artificiali alla rada preesistente, ed assunse così una forma a tenaglia.
Ma il problema non fu risolto, perché la tendenza all’insabbiamento si rivelò maggiore proprio nel punto prescelto.
Con Traiano si trovò finalmente la soluzione definitiva: fu costruito più internamente un secondo bacino, di forma esagonale, che poteva ospitare più di cento navi.
L’invaso era collegato alla Fossa Traiana, un canale che si immetteva direttamente nel Tevere consentendo il trasporto delle merci fino a Roma.
A ridosso del porto sorse un centro urbano, con impianti di stoccaggio, uffici e residenze, chiamato Portus.
Allora Ostia perse progressivamente importanza come scalo, ma mantenne la priorità come centro residenziale e amministrativo.
Nel V secolo fu saccheggiata dai Visigoti, e durante l’VIII secolo subì gli assalti dei Saraceni.
Finché nell’840 il Papa Gregorio IV costruì una cittadella fortificata a difesa della città, che chiamò Gregoriopoli.
Verso il 1000 Ostia si spopolò e venne in gran parte abbandonata.
Nel 1486 il cardinale Giuliano della Rovere, per volere di Papa Sisto IV, costruì il castello, ancora oggi in perfetto stato.
Il 14 settembre 1557 una grande piena del Tevere spostò il corso del fiume più a valle, lasciando un alveo isolato detto poi “fiume morto”.
A partire dal 1802 iniziarono i primi scavi archeologici regolari, che proseguono a singhiozzo fino ai nostri giorni.
Oggi il sito archeologico di Ostia Antica è visitabile, così come quello di Porto.
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