Racconti di Ieri

Aci e Galatea- Fontana dei Medici- Parigi

Racconti di Ieri è una rubrica dedicata ai miti e alle leggende del passato. Qui troverete brani tratti dalle tradizioni mitologiche di popoli vicini e lontani; dalla cultura ellenica, a quella nordica, passando per l’egizia, la mesopotamica e l’amerindia.

Leggerete racconti tratti dalle più grandi raccolte di novelle medievali, e conoscerete tramite la mia penna personaggi antichi quanto il tempo.

Le antiche storie saltate di bocca in bocca, copiate in manoscritti cadenti, stampate e ristampate in raccolte finemente rilegate, adesso approdano qui nel mondo virtuale per emozionarvi ancora.

Daniele Bello


“Mito ed epica a Roma” di Daniele Bello


Iliade

“Iliade” di Omero, a cura di Daniele Bello

Odissea

“Odissea” di Omero, a cura di Daniele Bello


Gilgamesh

L’epopea di Gilgamesh


Divina Commedia

La Divina Commedia di Dante Alighieri


Edipo Re

“Edipo Re” di Sofocle tradotto da Daniele Bello


Ultimi Articoli


Inferno – canto XXXIV
INFERNO Canto XXXIV Testo «Vexilla regis prodeunt inferni verso di noi; però dinanzi mira», disse ’l maestro mio «se tu ’l discerni».           3 Come quando una grossa nebbia spira, o quando l’emisperio nostro annotta, par di
Inferno – canto XXXIII
INFERNO Canto XXXIII Testo La bocca sollevò dal fiero pasto quel peccator, forbendola a’capelli del capo ch’elli avea di retro guasto.               3 Poi cominciò: «Tu vuo’ ch’io rinovelli disperato dolor che ’l cor mi preme già
Inferno – canto XXXII
INFERNO Canto XXXII Testo S’io avessi le rime aspre e chiocce, come si converrebbe al tristo buco sovra ’l qual pontan tutte l’altre rocce,               3 io premerei di mio concetto il suco più pienamente; ma perch’io non
Inferno – canto XXXI
INFERNO Canto XXXI Testo Una medesma lingua pria mi morse, sì che mi tinse l’una e l’altra guancia, e poi la medicina mi riporse;                          3 così od’io che solea far la lancia d’Achille e del suo padre esser
Inferno – canto XXX
INFERNO Canto XXX Testo Nel tempo che Iunone era crucciata per Semelè contra ’l sangue tebano, come mostrò una e altra fiata,                        3 Atamante divenne tanto insano, che veggendo la moglie con due figli andar
Inferno – canto XXIX
INFERNO Canto XXIX Testo La molta gente e le diverse piaghe avean le luci mie sì inebrïate, che de lo stare a piangere eran vaghe.            3 Ma Virgilio mi disse: «Che pur guate? perché la vista tua pur si soffolge là giù tra
Inferno – canto XXVIII
INFERNO Canto XXVIII Testo Chi poria mai pur con parole sciolte dicer del sangue e de le piaghe a pieno ch’i’ ora vidi, per narrar più volte?                    3 Ogne lingua per certo verria meno per lo nostro sermone e per la
Inferno – canto XXVII
INFERNO Canto XXVII Testo Già era dritta in sù la fiamma e queta per non dir più, e già da noi sen gia con la licenza del dolce poeta,                          3 quand’un’altra, che dietro a lei venia, ne fece volger li occhi a la
Inferno – canto XXVI
INFERNO Canto XXVI Testo Godi, Fiorenza, poi che se’ sì grande, che per mare e per terra batti l’ali, e per lo ’nferno tuo nome si spande!                 3 Tra li ladron trovai cinque cotali tuoi cittadini onde mi ven
Inferno – canto XXV
INFERNO Canto XXV Testo Al fine de le sue parole il ladro le mani alzò con amendue le fiche, gridando: «Togli, Dio, ch’a te le squadro!».       3 Da indi in qua mi fuor le serpi amiche, perch’una li s’avvolse allora al
Inferno – canto XXIV
INFERNO Canto XXIV Testo In quella parte del giovanetto anno che ’l sole i crin sotto l’Aquario tempra e già le notti al mezzo dì sen vanno,              3 quando la brina in su la terra assempra l’imagine di sua sorella
Inferno – canto XXIII
INFERNO Canto XXIII Testo Taciti, soli, sanza compagnia n’andavam l’un dinanzi e l’altro dopo, come frati minor vanno per via.                 3 Vòlt’era in su la favola d’Isopo lo mio pensier per la presente rissa, dov’el parlò
Inferno – canto XXII
INFERNO Canto XXII Testo Io vidi già cavalier muover campo, e cominciare stormo e far lor mostra, e talvolta partir per loro scampo;                      3 corridor vidi per la terra vostra, o Aretini, e vidi gir gualdane, fedir
Inferno – canto XXI
INFERNO Canto XXI Testo Così di ponte in ponte, altro parlando che la mia comedìa cantar non cura, venimmo; e tenavamo il colmo, quando       3 restammo per veder l’altra fessura di Malebolge e li altri pianti vani; e vidila
Inferno – canto XX
INFERNO Canto XX Testo Di nova pena mi conven far versi e dar matera al ventesimo canto de la prima canzon ch’è d’i sommersi.         3 Io era già disposto tutto quanto a riguardar ne lo scoperto fondo, che si bagnava
Inferno – canto XIX
INFERNO Canto XIX Testo O Simon mago, o miseri seguaci che le cose di Dio, che di bontate deon essere spose, e voi rapaci                 3 per oro e per argento avolterate, or convien che per voi suoni la tromba, però che ne la
Inferno – canto XVIII
INFERNO Canto XVIII Testo Luogo è in inferno detto Malebolge, tutto di pietra di color ferrigno, come la cerchia che dintorno il volge.        3 Nel dritto mezzo del campo maligno vaneggia un pozzo assai largo e profondo, di cui
Inferno – canto XVII
INFERNO Canto XVII Testo «Ecco la fiera con la coda aguzza, che passa i monti, e rompe i muri e l’armi! Ecco colei che tutto ’l mondo appuzza!».        3 Sì cominciò lo mio duca a parlarmi; e accennolle che venisse a proda vicino