Le streghe di Albione 10
Giugno 1644
Le immagini che apparvero nelle loro teste unite ai concetti seppur incredibili erano a prova di menzogna. Con parole, scritte o pronunciate e anche con finti suoni o trucchi visivi si poteva ingannare. Ma con i concetti no.
Fu come volare, in alto, fino a raggiungere un macchinario enorme sospeso sopra il pianeta, che da lì rivelava la sua inequivocabile sfericità. Il macchinario metallico aveva un braccio flessibile che sosteneva uno specchio parabolico. Le immagini mostrarono poi il nero spazio profondo, senza aria.
E la Luna, che man mano si avvicinò ingrandendosi fino a rivelare sulla sua superficie una città protetta da una cupola trasparente. Alla periferia della città, uno specchio simile a quello del satellite artificiale piazzato orizzontalmente all’interno di un cratere, lo riempiva del tutto.
L’automo umano terminò il concetto dicendo: “Spiegherò come ciò sia stato possibile solo dopo il rito. Condottiero e sorelle, date inizio.”
Il condottiero iniziò a leggere ad alta voce. Parole arcane in una lingua sconosciuta. Solo Deidre la riconobbe.
«Sembra irlandese arcaico. Di sicuro celtico antico» disse tra sé e sé. Poi tacque per non disturbare il rito. Ma anche perché intuiva che quello non era un rito cristiano, ma qualcosa che aveva a che vedere coi druidi antichi. Meglio non dare idee balzane allo spagnolo. Era anche chiaro che quelle non erano affatto suore e i soldati non erano Cavalieri di Rodi. Non capiva cosa stesse accadendo, ma seguì curiosa il rito.
Al suono della formula magica Deidre vide una luce intensa scaturire dalle donne fino allora credute monache. La luce si riversò sull’automo. La sua corazza divenne abbagliante e un raggio scaturì a sua volta dal finto san Giorgio e venne lanciato in alto. Per un attimo l’angelo che sovrastava la valle venne illuminato dalla luce che lo avvolgeva e che continuò il suo viaggio verso il cielo. L’effige finta dell’angelo era dipinta su una superficie molto più ampia e curva. Era troppo grande per essere uno dei palloni ad aria. Era enorme!
Alzò lo sguardo al cielo e vide il raggio di luce penetrare tra le nuvole ma tanto abbagliante da rimanere visibile nonostamte la coltre. Lo vide diventare piccolo per la distanza fino a un certo punto deviare, lontano. Di sicuro a causa di quel satellite artificiale citato dall’uomo macchina. La Luna non si vedeva, ma Deidre comprese che entro breve la luce magica sarebbe giunta fino a lì.
E così fu. Pochi secondi dopo un’altra luce crepuscolare illuminò la notte. Una specie di aurora boreale. Ma lei sapeva che si trattava dell’energia che dalla Luna stava ritornando in terra. Probabilmente a debellare le forze dei demoni. I demoni che rendevano la gente più cattiva. Forse i banditi che avevano massacrato i soldati irlandesi e tenuta prigioniera erano crudeli per natura. O forse erano i demoni che li rendevano tali. I cristiani affermavano che fosse il Diavolo a tentare e fare uscire il peggio dagli esseri umani. Tutto sommato anche i pregiudizi che la facevano considerare una donnaccia specialmente da chi predicava la fede in nome di Cristo che invece accettava Maria Maddalena erano sotto l’influsso dei demoni. O anche gli inquisitori.
Il rito terminò. La luce illuminava tutta la valle.
L’uomo macchina parlò nuovamente con quei concetti mentali.
“E ora che il rito è completato e niente può fermare il processo di guarire il mondo, sappiate chi ero prima di diventare questo ibrido. I miei resti umani sono sepolti a Venezia. Sulla mia tomba è iscritto il mio nome: Ferruccio Alberti, primo doge dell’Unione delle Repubbliche d’Italia. Grazie a un processo scientifico il mio cervello venne trapiantato su un automo. Agli inizi del secolo fui il primo essere a porre piede sulla superficie lunare. Un prigetto segreto. Dopo di me l’italiano Galileo Galilei, il tedesco Keplero e il danese Thyko Brahe furono i primi uomini in carne e ossa a toccare il nostro satellite. E adesso Lunapoli è una città popolata da scienziati e dalle loro famiglie. Purtroppo gli esseri umani invecchiano e muoiono. Io, in teoria, sono immortale. Ciononostante ho sempre sentimenti umani. Dopo decenni sulla Luna ho sempre avuto nostalgia della Terra. E per ripartire, la nave che ci sovrasta ha bisogno di un missile vettore per una partenza da un vulcano. Ne approfitterò per un soggiorno a Venezia. Viaggeremo assieme. I soldati, voi donne, tutte.”
Il luogotenente capì dai concetti tutta la verità. Anche che i soldati non erano Cavalieri di Malta, bensì italiani. Nonostante si trovasse tra nemici, non reagì.
“Eccellenza” si trovò a dire rivolto a colui che fu doge. «Purtroppo non potrò essere tra i passeggeri. Ho una missione e degli ordini da eseguire.”
“Luogotenente” rispose Ferruccio “ben presto vedrete coi vostri occhi che l’odio e l’astio che fino a ora hanno regnato in questo paese si dissiperanno e sarete testimone della pace che seguirà. Avete una scelta: posso farvi dimenticare tutto ciò che avete veduto.”
“Non sia mai detto.» ribatté lo spagnolo. «Donate pure l’oblio ai miei soldati, ma io voglio ricordare questo miracolo se è possibile.”
“A voi la scelta, luogotenente”
“Bene Eccellenza. Prima che partiate vorrei ringraziare un nemico divenuto amico.”
Strinse la mano al condottiero italiano dicendo: “hasta la vista, amigo y compadre.”
“Ci incontreremo ancora, companero“ rispose l’italiano.
La nave scese arrivando a pochi metri dal terreno. Il ventre metallico si aprì e una rampa di scale ne uscì.
“Lava vulcanica provoca aria calda e questo gigante resta sospeso in aria come un pallone.” spiegò saccentemente l’uomo macchina
“Eccellenza” rispose lo spagnolo. “Sappiamo tutto sulla tecnologia italiana. Non viviamo nel mondo della Luna.”
Il concetto di una risata mentale gli entrò nella testa.
Le donne salirono a bordo. Tutte. Non appena vennero accolte dall’equipaggio, Mary commentò.
“Incredibile. Pochi piedi sotto eravamo streghe. Ora, qui a bordo siamo quasi delle sante che hanno compiuto un miracolo.”
“E io ero una prostituta” aggiunse Deidre. “Adesso mi sento un’avventuriera.”
Anche i soldati italiani salirono a bordo, cavalli compresi.
Ultimo a salire fu l’uomo macchina.
Tutti presero posto su dei sedili piazzati nel mezzo di una grande sala che sembrava l’interno di un palazzo lussuoso. Ai sedili erano assicurate delle cinture. L’uomo macchina esortò ad allacciarle.
Un attimo dopo tutti si sentirono elevare.
L’uomo macchina parlò mentalmente a tutti.
“Purtroppo questa nave spaziale non ha finestre perché la pressione del vuoto spezzerebbe il vetro. Un peccato, perché avreste potuto vedere il panorama dall’alto. Volare dà una stupenda sensazione. Ma durante la vostra permanenza in Italia, voi signore potrete usare velivoli tradizionali con finestrini.”
Mary non poté fare a meno di dire una battuta sarcastica.
“Eccellenza, noi streghe ne sappiamo qualcosa sul volo. Voliamo sulle scope!”
La risata mentale dell’uomo macchina entrò nelle loro teste.
Angela Jones aggiunse, più seria: “Spero che un giorno ritorneremo in Inghilterra. Un una nuova Inghilterra, senza guerre e odio. Un’Inghilterra dove noi non saremo mai più considerate streghe.”
L’uomo macchina aggiunse.
“In un mondo dove non esistano più né inquisizioni né streghe, ma dove l’occulto sia quacosa tra la scienza e la magia. Come nei tempi antichi. I druidi celti erano preti dai poteri magici, i vichinghi avevano gli aruspici che interpretavano le rune. Ma considerate anche che i tre re che vennero a portare doni a Gesù erano magi ossia veggenti o qualcosa d’altro. E chi trasformò l’acqua in vino, moltiplicò pani e pesci e camminò sull’acqua mai si sarebbe immaginato che chi predicava in Suo nome avrebbe perseguitato gente che compiva miracoli. Gli uomini interpretano le dotttrine migliori e purtroppo le trasformano secondo la loro ristrettezza. Questo a causa dei demoni dell’Ombra. Ben presto verranno ricacciati nella tenebra a cui appartengono. Ma torneranno nuovamente. E nuovamente verranno combattuti. Un ciclo eterno. Civiltá, barbarie, luce e buio.”
Tacque un attimo e riprese.
“Posso vedere nel futuro, e non solo in questo universo, ma anche in molti dei possibili universi diramati dalle decisioni umane. In uno di questi, sappiate, o donne di Albione, che il vostro paese dopo questa guerra fratricida diverrà una grande potenza, la sua lingua verrà parlata in grande parte del mondo. E un giorno quando le forze dell’Ombra ancora una volta ispireranno popoli ad abbracciare filosofie e ideologie per nuove inquisizioni e caccia alla streghe, sarà Albione il bastione che porterà le forze della Luce alla riscossa. Siatene orgogliose.”
Tacque.
Il silenzio che seguì era rotto solo dal rumore dei motori della nave che volava verso Sud.
FINE
di Paolo Ninzatti
Racconto breve ambientato un secolo dopo nell’universo del romanzo
“Il Sole all’Orizzonte” dello stesso autore.
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