Di ritratto in ritratto
Devo dire che a me piace molto disegnare volti di persone e per la gente è un vanto avere un proprio ritratto disegnato da un artista.
Ho iniziato a disegnare molto presto ma sempre a mano libera. Poi un giorno a scuola, quando avevo 18 anni, un mio compagno di classe mi aveva chiesto: “Mi disegneresti un ritratto?”.
Era un mio amico e non potevo deluderlo! Lui mi aveva dato una sua foto e io il giorno dopo gli portai il mio ritratto in classe. Rimase a bocca aperta, era entusiasta.
Così anche gli altri miei compagni mi hanno commissionato un ritratto, alcuni di loro li appendevano in camera, e la voce si era sparsa praticamente in quasi tutta la scuola.
Ho iniziato proprio così a disegnare ritratti: per caso. Oggi disegno volentieri ritratti di personaggi famosi: scelgo di farne uno non solo in base ai miei gusti personali ma anche in base al viso che mi colpisce di più.
Come si può disegnare un ritratto vincente?
Ci sono dei piccoli passi da seguire per fare la differenza.
Innanzitutto: la scelta dell’immagine da ritrarre. Fare il ritratto di una persona dal vivo può essere più complicato e soddisfacente al tempo stesso.
Io preferisco usare una foto del soggetto che voglio disegnare così mi ci posso dedicare con calma e senza dover costringere la persona a rimanere a lungo in posa, o nel caso di personaggi famosi, ovviamente non ho la possibilità di averli in carne e ossa davanti a me quindi devo usare per forza delle loro foto prese da Internet o dai giornali. Quindi la scelta della foto giusta è fondamentale.
E’ meglio fare una raccolta di foto e scegliere la migliore ma nel caso in cui la persona che vuole il ritratto vi mandasse solo una foto, deve assolutamente rispettare dei canoni.
La foto deve essere un primo piano o un primissimo piano (se dovete disegnare solo il viso) oppure a figura intera o parziale ma non di dimensioni troppo piccole, altrimenti come farete a disegnare bene tutti i dettagli? E deve essere nitida, con una buona luce quindi non foto troppo scure o troppo chiare.
E dalla foto passiamo al disegno: io uso la matita che poi ripasserò con la china. Mettiamo la foto accanto al nostro foglio e tracciamo i contorni del soggetto, confrontando continuamente la foto con il disegno. Io vado ad occhio ma c’è chi usa la griglia: trovate voi il vostro metodo ideale.
Adesso dobbiamo copiare dettaglio per dettaglio il soggetto: facciamo prima un occhio, poi l’altro, poi passiamo alle sopracciglia, il naso, le labbra, le guance, i segni d’espressione, i capelli ecc.
Nel caso in cui la foto sia in digitale consiglio di zoomare la foto: rimpicciolirla quando stiamo disegnando un dettaglio e ingrandirla per disegnare il risultato generale del nostro lavoro. Più cureremo i particolari e più il disegno renderà al massimo nel generale.
Per colorare il ritratto io uso Photoshop, quindi in digitale, però si può colorare anche a mano.
Teniamo a mente che non stiamo disegnando un oggetto inanimato ma stiamo disegnando una persona, un essere umano, e che il suo viso e il suo corpo trasmettono messaggi non verbali sul loro stato d’animo e la loro personalità.
Per questo, il risultato finale dev’essere un disegno realistico, vivo, con carattere e intensità. Mentre stiamo disegnando immaginate di vedere davvero quella persona colta nell’attimo dello scatto della fotografia. Dobbiamo entrare in sintonia con il soggetto, cogliendone l’essenza.
Più il ritratto è somigliante alla foto e meglio è, certo, ma niente panico se il ritratto non è esattamente e perfettamente uguale identico alla foto, il disegno infatti ha una sua vita a sé.
Se la persona che ci ha chiesto il ritratto avesse veramente voluto una copia identica, avrebbe direttamente stampato una fotocopia, no? Se si è rivolto a noi è perché, in realtà, vuole una nostra interpretazione artistica, con tutte le sue sfumature ed imperfezioni.
Il mio ritratto di Bob Sinclar
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