State buoni
State buoni
State buoni e pensate alla rugiada,
che si posa sulle cose in silenzio.
Scivola sulle nervature delle foglie
e si ferma anche sulle ragnatele.
State buoni e ascoltate il trambusto
del mondo, che non si sa dove porta.
Ascoltate tutti i telegiornali,
tutte le vittime delle guerre.
Ascoltate anche la cronaca nera:
cambiano ogni giorno gli attori,
ma il canovaccio è identico.
State buoni e perdetevi nel vento.
Interrogate gli arcani del firmamento.
State buoni e immaginate tutto:
i sibili o i rantoli dei morenti
e sopratutto i vagiti di chi nasce.
Poi tornate nel trambusto del mondo.
Ritornate di nuovo in voi stessi:
altrimenti a prendervi per pazzi
faranno in un attimo o poco più.
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