6 – Sei
La solida armonia
Il numero 6, consacrato fin dall’antichità
all’unione sia fisica sia spirituale,
riunisce significati all’apparenza contraddittori;
in realtà questa cifra contiene una “solida armonia”.
Questo numero, già per la sua forma, si presta ad ambigue interpretazioni, Si presenta infatti come una specie di spirale che si chiude su se stessa, bloccando la possibilità di evolvere verso l’interno.
Nell’antichità classica il 6 era detto “numero dell’amore” e anche oggi lo definiscono così gli indù, che lo vedono come simbolo dell’unione tra il lingam e la yoni, ovvero tra Shiva e Shakti.
Un altro interessante riferimento simbolico riguarda i colori: tre sono primari (blu, giallo e rosso) e tre i complementari (arancione, violetto e verde), la cui veloce rotazione circolare dà origine al settimo colore, sintesi di tutti gli altri: il bianco.
Il 6 è un numero di trasformazione spirituale, essendo legato sia al primo miracolo compiuto da Gesù, che durante le nozze di Cana trasformò in vino il contenuto di sei giare colme d’acqua, sia alla trasfigurazione di Cristo stesso sul monte Tabor.
Un numero di crescita spirituale
Si legge nella Bibbia che, a compimento della creazione, il sesto giorno il Signore formò l’uomo, a propria immagine e somiglianza. Questo episodio, anticamente, fu interpretato da alcune sette gnostiche nel seguente modo: l’Ente Supremo, perfetto nella sua essenza Una e Trina, generò una replica di se stesso che contiene, potenzialmente, la perfezione della Trinità nell’Unità.
Questo ternario, che in Dio è espresso da Padre, figlio e Spirito Santo, nell’essere umano è espresso da spirito, anima e corpo, che per “attrazione naturale” si proietta verso il Creatore.
Da qui nasce un simbolo cabalistico di cui si è appropriato lo gnosticismo moderno: due corpi umani, o due visi, inseriti dentro due triangoli con le basi unite fra loro e i vertici opposti. Sollevando il triangolo inferiore, in virtù di una “speciale elezione”, l’essere umano si reintegra nel Mondo divino: un’armonia che viene espressa tramite la stella a sei punte.
La cifra del male assoluto
Nell’Apocalisse di Giovanni si incontra il famoso quesito riguardante il marchio dell’Anticristo, “il numero che corrisponde a un nome é…* 666” (Apocalisse 13:18). È stato notato che questa cifra corrisponde alla somma di numeri che compongono il nome Nero Caesar, l’imperatore responsabile, al tempo di Giovanni, di una delle più feroci persecuzioni anticristiane. Secondo vari esoteristi, la tripla ripetizione del numero 6 rappresenta la “perfette imperfezione”: in altre parole è il numero di chi vota se stesso al male assoluto.
Simbolo connesso
Solitamente il 6 è rappresentato da un cubo, emblema della materia e dell’orientamento in tutte le direzioni: i quattro punti cardinali completati dallo zenith e dal nadir. Più spesso però si utilizza una stella a sei punte, il cosiddettò “Scudo di Davide”, definita dagli occultisti “Sigillo di Salomone” e usata nelle operazioni magiche. Questa figura, in ambiti filosofici più elevati, esprime la duplice natura umana, materiale e spirituale, posta in armonia perfetta.
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