312 a.C. – Acqua Appia
Il primo acquedotto risale al 312 a.C. e fu opera del censore Appio Claudio Crasso, detto Cieco, grande personalità politica che si fece promotrice di importanti opere pubbliche tra cui la Via Appia.
Dell’Acqua Appia non sono rimasti monumenti attualmente rilevabili, tranne alcuni tratti di tubazioni lapidee consistenti in blocchi di tufo forati nel senso della lunghezza.
Il percorso, dalle sorgenti ubicate in località Valle Maggiore presso la via Prenestina al terminale presso la Porta Trigemina delle Mura Serviane, misurava sedici kilometri e mezzo, di cui solo un tratto assai breve, presso Porta Capena, in condotto sopraelevato.
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