Gabriel François Coyer – Parma

PARMA

Nel mio primo soggiorno a Parma m’era mancato il tempo di vedere Colorno, con la villa di campagna dei Duchi. Il sito è piacevolissimo. Nei giardini si resta colpiti da due antichi colossi in pietra, uno dei quali ancora coricato sul prato: è un giovane nudo che abbraccia un piccolo satiro…

Al mio ritorno da Colorno a Parma, in una bella notte senza luna, grandi quantità di lucciole volteggiano nell’aria: un fenomeno che non sorprende gli abitanti dei paesi caldi …

… Ora sto soffrendo la calura oppressiva di questo clima. Se qualcuno ha da sbrigare affari che richiedono attività e movimento è bene che vi si dedichi prima delle otto di mattina. Nel pomeriggio tutti si ritirano nelle sale che sono state aperte durante la notte e chiuse prima del levar del sole.

Qui, nella grande oscurità, ci si getta su divani e in breve la conversazione si spegne; non si fa altro che dormire e vegetare, poiché si ha appena la forza di pensare. Si torna fuori dopo il tramonto del sole, per respirare il fresco della sera e per ricominciare a vivere.

L’Abbé Coyer “Voyage d’Italie en 1763 et 1764” vol. 2, Paris 1776


 
 
 
 
 
 

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